In L’altra altra metà del cielo… continua (secondo film documentario di Maria Laura Annibali, pubblicato a 3 anni di distanza dal primo) continua l’indagine sulla realtà ampia e variegata del lesbismo.
“L’altra altra metà del cielo… continua” intreccia sei interviste a donne tra loro molto diverse, ma che hanno in comune la scelta lesbica. Troviamo due giovani studentesse determinate a far durare il loro amore per sempre. C’è una mamma che ha avuto la sua bambina grazie all’ inseminazione artificiale. Incontriamo poi una donna cino-portoghese a volte divertita, a volte stralunata dagli incontri che vive in Italia. E ancora, c’è una storica che indaga e riflette sul modo in cui il secolo scorso ha vissuto il lesbismo e le tracce che ne sono rimaste. Chiudono il film il racconto di una ‘regina della notte’, con le sue invenzioni e alla ricerca di un divertimento diverso, e la testimonianza di una leader del movimento gay e lesbico. La narrazione di Maria Laura è di nuovo personale e molto partecipativa: racconta la storia delle intervistate, ma anche la propria.
Critiche e recensioni
“Le donne, per le donne e con le donne, sono il cuore della seconda opera di Maria Laura Annibali,‘L’altra altra metà del cielo… Continua’ (Italia, 2012, 45′), con il montaggio di Michela Masciello e la regia di Laura Valle, documentario dedicato al tema dell’omosessualità femminile, ma in realtà alla normalità e all’unicità di chi – come dice una delle intervistate – ‘È lesbica, tra le tante altre cose’.
E assolutamente uniche e nello stesso tempo normali sono le immagini di sé che queste donne riescono a tessere, in una pluralità di voci narranti, che in realtà diventano una voce sola, nello stesso tempo garbata e forte, seria e ironica, leggera e incisiva, felice e dolorosa: una voce gioca sul racconto della propria fecondazione ‘non assistita’ e sulla scelta di fare un figlio da sola, forte però di una rete solidale femminile fatta di famiglia e relazioni amicali, che ci ricorda che proibire a una madre di fare un figlio e di abortire sono due facce della stessa violenza; le fa eco un’altra, che si erge dalle comode macerie delle mura domestiche per affrontare la doppia discriminazione di essere donna e lesbica, con pudore e determinazione. In controcanto, ecco una giovane piratessa, condannata ad arrivare sempre a quei tre millimetri là, quelli che separano due donne dal primo bacio, per poi scoprire che le italiane stuzzicano senza mai compiere il primo passo. E infine il canto corale di due ragazze, orgogliosamente per mano davanti alla scuola, che ammettono con consapevolezza che ‘se hanno preso poche batoste nella vita’ per la loro omosessualità, se possono esibirla con sfrontata esuberanza, questo fatto deriva da tutte quelle che hanno preso le donne che hanno lottato prima di loro per i diritti di tutte….”-Micaela Clemente
“Quarantacinque minuti non sono bastati a colmare vent’anni di silenzio: con queste parole è la stessa Maria Laura Annibali, all’inizio de “L’altra altra metà del cielo… continua”, a spiegare il perché di questa “seconda parte” del suo viaggio nel mondo lesbico italiano.
Come già tre anni fa in “L’altra altra metà del cielo”, anche in questo secondo capitolo la sceneggiatrice è protagonista di una serie di interviste a donne accomunate dalla scelta lesbica ma provenienti da mondi ed esperienze di vita molto diverse tra loro.
Ci sono due giovanissime studentesse determinate a far diventare la loro storia l’amore della vita; una mamma, Benedetta Emmer, che ha avuto la sua bambina con l’inseminazione artificiale; Cristina, di origini cino-portoghesi che racconta gli incontri con le donne italiane; una studiosa di storia che riflette sul modo in cui il secolo scorso ha vissuto il lesbismo e le tracce rimaste; Anna Chiara Marignoli, organizzatrice di eventi nelle discoteche romane; e Imma Battaglia, leader storica del movimento GLBT.
Interviste sincere e appassionate, scorci di vita che Maria Laura Annibali raccoglie in un documentario formativo e propone al pubblico nel suo tentativo di capire e “inquadrare” il mondo lesbico italiano oggi. In attesa di una parte tre.”-Carlo Griseri, Cinemaitaliano.info