Legalità e diritti

Sulla pagina Facebook del Comune di Fiumicino la presentazione del libro di Maria Laura Annibali L’altra altra metà del cielo. Donne.

di Antonella Giordano

https://www.wordnews.it/discriminazione-di-genere-e-omotransfobia

Si parlerà di legalità e diritti in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Fiumicino giovedì 20 maggio alle ore 18 in occasione della presentazione del  libro di Maria Laura Annibali “L’altra altra metà del cielo. Donne” (Edizioni Croce) sul tema della discriminazione di genere e l’omotransfobia.

A parlarne in un incontro-confronto, in collaborazione con le associazioni Quote Merito e Humanae Vitae, saranno le personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e della politica che su questi temi incentrano il loro impegno nell’affermarli sfidando le barriere dell’oscurantismo che sconfina nel negazionismo. 

Interverranno la senatrice Monica Cirinnà, la delegata del sindaco alla Legalità Arcangela Galluzzo e il delegato ai Diritti Davide Farruggio. Dialogheranno con l’autrice il regista Filippo Soldi, l’archeologa Sandra Mazza, ed io. Modererà l’incontro la giornalista Sarah Panatta.

Maria Laura Annibali 

Incontrare Maria Laura Annibali è, senza retorica, veramente un grande onore. Le sue opere, saggistiche, letterarie, cinematografiche esprimono senza veli lo spessore del suo impegno. Lasciano immaginare quanti sforzi ha richiesto e la loro misura, danno un’immagine nitida della tempra di Maria Laura.

Mi propongo di non riportarle tutte per non rischiare l’alluvionalità espositiva (sono veramente tantissime): nel repertorio  presente sul web si profila una mole difficilmente compendiabile in modo esaustivo. Tutto di Maria Laura è leggibile al link https://www.marialauraannibali.it/chi-sono/. Mi limito a compulsare qualche pillola minima: Garante della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio per due mandati,  dal 2014 Presidente dell’Associazione DI’GAY Project. E’ stato il cuore pulsante  della manifestazione nazionale del 5 marzo 2016 “Ora dritti alla meta!” che ha contribuito al via libera definitivo della legge Cirinna’ del 20 maggio 2016, prime firmatarie della legge sulle unioni civili. Ambasciatrice EuroGames Roma 2019 continua ad ottenere premi e riconoscimenti (ex multis: Premio speciale alla cultura – PhotoFestival di Anzio 2017, Premio alla sceneggiatura – Omovies Film Festival 2019.

Omotransfobia… quali diritti

Domina in ogni lavoro, tra le righe e fuori le righe, la statura di questa attivista, instancabile, determinata, concreta e fieramente schierata nell’affermazione della legalità  contro l’eterosessismo socio-culturale che “legittima” le discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Maria Laura Annibali conosce il contenuto del loro dramma non da mera osservatrice ma da protagonista perché ha sperimentato sulla sua pelle cosa significa essere omosessuale. Ne ha portato i segni  in famiglia, nel lavoro, nella società. Ha così voluto far conoscere quanto tale realtà sia molto più complessa di quanto si possa immaginare e come la società giunga al punto di ignorarla, sbeffeggiarla, condannarla (è storia del secolo XIX e attuale le legislazioni che sanzionano l’omosessualità attraverso pene detentive, punizioni corporali o persino sentenze capital) con l’ostracismo ideologico e/o l’avversarialità pseudomedica dell’untore contro la virulenza patologica dell’appestato. L’omosessualità mai condivisa e mai difesa se non da pochi anni  e grazie a chi, come Maria Laura Annibali, ha fatto della sensibilizzazione una ragione di vita. Sensibilizzare il mondo sulle tematiche inerenti il “mondo omosessuale”, sulla metà di un cielo ignorato e vilipeso che Maria Laura descrive,  significa contrastare i processi di pensiero stereotipati nonché prevenire le pratiche discriminatorie.

Da quanto emerge nelle sue parole e nei suoi lavori – attraverso i quali si esprimono – la marginalizzazione vissuta da lesbiche e gay possiede caratteri peculiari rispetto a quella subita dalle altre minoranze oggetto di discriminazioni quali, ad esempio,  quelle razziali, etniche, religiose, vittime di diverse forme di stigmatizzazione e sottoposte a situazioni stressanti ed atti discriminatori. A differenza degli altri soggetti emarginati l’assenza istituzionale, familiare, politica, sociale induce le persone omosessuali – e Maria Laura stessa ha dovuto farlo – al volontario nascondimento del proprio orientamento sessuale, al convincimento dell’inutilità delle tradizionali strategie difensive adottate da altri gruppi o minoranze nella comunità di appartenenza e delle stesse lotte per affermare i valori e la cultura specifici della minoranza nella quale si riconoscono. Ciò è ciò che le cronache e gli studi disvelano essere dietro le quinte.

La Annibali non si arrende ai paradigmi e alla problematicità del cammino attraverso il quale sviluppare la propria identità e in beffa al modello formativo/educativo codificato, che impone l’interiorizzazione della diversità  di genere depauperatrice della stessa autostima, dichiara il proprio orientamento sessuale e  lo ostende , senza farsi irretire dalla presenza o meno del sostegno sociale. Stando ai fatti, la sua è stata e continua ad essere una sfida vinta contro le insulse stigmatizzazioni del pregiudizio omofobico. E la sua vittoria è la vittoria di chi, con lei, rifiuta le morfologie sclerotizzate dell’oscurantismo radicato nella cultura delle differenze, di chi guarda alla pluralità come valore, ricchezza, opportunità e non, piuttosto, come minaccia, disordine, crisi, di chi afferma la depatologizzazione dei contesti olocausto delle diversità.

Con Maria Laura Annibali io ci sono.

Roma, Immaginifico

Proiezione del terzo docu-film di Maria Laura Annibali “L’altra altra metà del cielo. Donne”, seguito da dibattito con l’autrice. Giovedì 27 febbraio 2020.

Presso Immaginificio, via Domenico Oliva, 4b, Roma

Così è presentato l’evento sul sito dell’Associazione.

E’ un viaggio che prosegue da anni. Ci sono già state due tappe: “L’altra altra metà del cielo (2008) e ”L’altra altra metà del cielo…continua” (2011), due documentari che hanno affrontato il mondo dell’omosessualità femminile, cioè una parte minoritaria di quella che è stata definita “L’altra metà del cielo”. E’ dal calore dell’accoglienza riservata ai primi due capitoli che M. L. Annibali trae la forza e l’entusiasmo di proseguire il cammino.

Una foto dell’evento

Sei storie di donne che, pur molto diverse fra loro, tuttavia si intrecciano in percorsi di vita che uniscono la drammaticità di scelte traumatiche alla quotidianità della “vita matrimoniale”, le une e le altre sempre in bilico tra accettazione e rifiuto sociale, tra normalità e trasgressione.

Essere donna nelle sue mille sfumature, forse lontane dagli stereotipi, ma molto vicine alla realtà nelle sue accezioni infinite, comunque Donne. Sono argomenti di cui si parla spesso, è vero.
Ma non sempre a parlarne sono le protagoniste. E soprattutto, non sempre, ne parlano nell’assoluta tranquillità di una conversazione tra amiche. Anzi una conversazione con un’amica di sempre.

Intervento di Maria Laura durante il dibattito

Intervento di Maria Laura