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Unioni civili: la favola di Lidia e Maria Laura, spose a 70 anni

Insieme da 15 anni, le due donne sono pronte a sposarsi e diventare la coppia più matura a dire “sì, lo voglio” in Italia.

di Alessandra Battistini 24 ottobre 2016

Questa non è solo una storia d’amore, ma è soprattutto una storia che parla di un grande amore. Le protagoniste sono due donne normalissime (non più giovanissime, è vero) che si conoscono da 15 anni; ma da oggi qualcosa è in procinto di cambiare: Maria Laura Annibali, presidente dell’associazione Di’Gay Project, e Lidia Merlo sono pronte a diventare moglie e moglie. La notizia delle loro nozze, che si terranno nel mese di novembre, ha subito conquistato il mondo del web e le prime pagine di diversi giornali: Laura ha 72 anni, Lidia 69 e con estrema semplicità sono diventate il simbolo dell’amore vero e libero.

Foto: profilo Facebook di Maria Laura Annibali
Maria Laura Annibali e Lidia Merlo
Presto spose grazie alla legge sulle Unioni Civili di Monica Cirinnà

La loro storia d’amore è tutt’altro che semplice e banale, ma può sicuramente essere definita come una vera favola con tanto di happy ending. Quando si sono incontrate, Laura usciva da una storia complicata e duratura che la portò a frenare sulla loro possibile conoscenza: “La nostra poteva essere solo un’amicizia”, ha infatti ricordato Lidia.

Quest’ultima però non si è mai data per vinta ed è riuscita a conquistare il cuore della sua amata. Come? Decise di comprare una bomboletta spray per farle una tra le più romantiche dichiarazioni d’amore: scrivere “Laura, ti amo appassionatamente” proprio sul muro di fronte casa sua. “Sono andata sotto casa sua, erano le tre di notte e mi tremavano le mani”, ha continuato a spiegare Lidia. Da quel momento non si sono più lasciate e hanno nutrito e custodito il loro amore come fosse il bene più prezioso, allontanando critiche e affrontando sfide che solo chi ama davvero riesce a superare.

L’omosessualità nascosta

Anche Lidia aveva alle spalle una storia importante, con un matrimonio di 35 anni che non la rendeva più felice ed è stata proprio questa voglia di riscatto ad aiutarla a trovare la forza di ricominciare da zero. Ha prima lasciato il suo appartamento all’Eur per rifugiarsi in un piccolo appartamentino da 40 metri quadrati e poi ha fatto il possibile per conquistare la sua amata.

Da parte sua Maria Laura era alle prese con il tentativo di nascondere la sua omosessualità per paura di non essere accettata sul lavoro:“Quando mi chiamava la mia compagna fingevo che fosse la segretaria del mio amante”. Poco dopo ha scelto di dimettersi per dedicarsi completamente all’attivismo, e lottare per difendere non solo se stessa, ma anche i diritti dell’intera comunità LGBT.

Lidia e Maria Laura saranno due spose in smoking, pronte a sfatare ogni pregiudizio: perché anche a 70 anni una donna deve essere libera di potersi sentire una principessa, sposando chi vuole e indossando l’abito che più preferisce.

Foto simbolo

Approvazione della legge sulle unioni civili

All’indomani dell’11 maggio 2016, giorno dell’approvazione definitiva, da parte del Parlamento italiano, della cosiddetta “legge Cirinnà” sulle unioni civili, la notizia ha molto risalto sulle prime pagine di tutti i giornali.

Cosa significativa è che la foto di Maria Laura esultante (insieme a Lilli Quitadamo, attivista pugliese) in Piazza Montecitorio campeggia sulla prima pagina anche del Giornale di Sicilia del 12 maggio 2016.

La prima pagina del quotidiano siciliano del 12 maggio 2016

L’approvazione della legge sulle Unioni civili

11 maggio 2016

E finalmente arrivò il giorno dell’approvazione definitiva alla Camera dei deputati della nuova legge sulle unioni civili, che, dopo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione, sarà identificata come Legge n. 76 del 20 maggio 2016.

In Piazza Montecitorio anche Maria Laura per vivere un momento sicuramente storico. Il video di Martina Martelloni per Repubblica.

Ora diritti alla meta

5 marzo 2016. In piazza del Popolo a Roma la manifestazione nazionale

Mentre la cosiddetta “legge Cirinnà” incontra continue difficoltà nel suo iter parlamentare, la comunità LGBT si dà appuntamento in piazza a Roma per chiederne una rapida approvazione.

Molti gli interventi dal palco. Tra questi anche Maria Laura.
La registrazione audio-video è di Radio Radicale, a cura di Bretema e Delfina Steri.

Ecco il testo dell’intervento di Maria Laura:

Maria Laura parla dal palco.

Buonasera. Vi amo, ve l’ho già scritto da tutte le parti e sarò brevissima. Inizio dicendo la mia età perché credo che sia un valore: ho settantun’anni.
Da giovane mai avrei immaginato di arrivare a un giorno come questo; allora pensavo di nascondere i miei sentimenti per sopravvivere; allora, quello che noi stiamo vivendo oggi, sembrava impossibile, ma per fortuna le cose cambiano e la storia ce lo insegna.
Ho sempre vissuto in questo Paese, ho lavorato come tanti, mi sono comportata come mi era stato insegnato, non ho mai commesso reati, non ha mai tradito la persona che amavo e che amo; non avrei immaginato di arrivare alla mia età per sentirmi dire dal mio Stato che io non posso assumermi il dovere della fedeltà, come se per natura io fossi portata al tradimento e alla leggerezza. Non voglio indagare il perché di questa affermazione da parte del mio Stato, ma voglio dire che la trovo stupida e immotivata; ma soprattutto mi offende profondamente.
Ma oltre che fedele si dà il caso che io sia anche credente. Mai avrei pensato alla mia età di sentire ancora il termine “contronatura”. È una parola, un concetto che speravo fosse confinato in un passato da dimenticare. Qui nessuno è contro natura; nessuno è incapace di fedeltà. Ma c’è di più: io voglio, noi vogliamo il matrimonio egualitario, l’adozione piena e legittimante, il riconoscimento dei figli alla nascita, una legge sui pari diritti senza distorsioni né mancanze.
Ma c’è di più: io voglio, noi vogliamo una legge contro l’omofobia. Tutto questo perché non voglio, non vogliamo più sentirci figli di un dio minore. Gra
zie!

Nel contesto della giornata Maria Laura ha rilasciato a Liberi.tv anche l’intervista che segue:

L’intervista a Liberi.tv – Roma, 5 marzo 2016

In Piazza delle Cinque Lune per le Unioni civili

Presidio delle associazioni LGBT davanti al Senato

Pur tra accese polemiche e scontri politici, il 2 febbraio 2016 la cosiddetta “legge Cirinnà” approda al Senato per la discussione in aula.

Nei pressi del Senato, in Piazza delle Cinque Lune, le associazioni LGBT di Roma presidiano simbolicamente il palazzo parlamentare, seguendo con attenzione il dibattito e l’iter legislativo.

Anche Maria Laura tra i manifestanti.
Video di Eustachio79 e di Angela Nittoli per Repubblica

Il 24 febbraio i senatori sembrano non essere in grado di poter dare all’Italia una legge decente sulle unioni civili. Gli attivisti LGBT (di Roma, ma anche di Bologna e Napoli) che presidiano il Senato, stanchi di non avere diritti, hanno deciso di muoversi verso il Senato. Bloccati dalla polizia ci sono stati attimi di tensione. Poi gli attivisti si sono seduti in strada occupando Corso Rinascimento e bloccando il traffico.

Tra di essi, in prima fila, anche Maria Laura.
Video di Livia Crisafi per Repubblica.

In Piazza delle Cinque Lune per le Unioni civili – FOTO

Presidio delle associazioni LGBT davanti al Senato

Pur tra accese polemiche e scontri politici, il 2 febbraio 2016 la cosiddetta “legge Cirinnà” approda al Senato per la discussione in aula. Nei pressi del Senato, in Piazza delle Cinque Lune, le associazioni LGBT di Roma presidiano per giorni simbolicamente il palazzo parlamentare, seguendo con attenzione il dibattito e l’iter legislativo.

Anche Maria Laura tra i manifestanti.

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