Ora diritti alla meta

5 marzo 2016. In piazza del Popolo a Roma la manifestazione nazionale

Mentre la cosiddetta “legge Cirinnà” incontra continue difficoltà nel suo iter parlamentare, la comunità LGBT si dà appuntamento in piazza a Roma per chiederne una rapida approvazione.

Molti gli interventi dal palco. Tra questi anche Maria Laura.
La registrazione audio-video è di Radio Radicale, a cura di Bretema e Delfina Steri.

Ecco il testo dell’intervento di Maria Laura:

Maria Laura parla dal palco.

Buonasera. Vi amo, ve l’ho già scritto da tutte le parti e sarò brevissima. Inizio dicendo la mia età perché credo che sia un valore: ho settantun’anni.
Da giovane mai avrei immaginato di arrivare a un giorno come questo; allora pensavo di nascondere i miei sentimenti per sopravvivere; allora, quello che noi stiamo vivendo oggi, sembrava impossibile, ma per fortuna le cose cambiano e la storia ce lo insegna.
Ho sempre vissuto in questo Paese, ho lavorato come tanti, mi sono comportata come mi era stato insegnato, non ho mai commesso reati, non ha mai tradito la persona che amavo e che amo; non avrei immaginato di arrivare alla mia età per sentirmi dire dal mio Stato che io non posso assumermi il dovere della fedeltà, come se per natura io fossi portata al tradimento e alla leggerezza. Non voglio indagare il perché di questa affermazione da parte del mio Stato, ma voglio dire che la trovo stupida e immotivata; ma soprattutto mi offende profondamente.
Ma oltre che fedele si dà il caso che io sia anche credente. Mai avrei pensato alla mia età di sentire ancora il termine “contronatura”. È una parola, un concetto che speravo fosse confinato in un passato da dimenticare. Qui nessuno è contro natura; nessuno è incapace di fedeltà. Ma c’è di più: io voglio, noi vogliamo il matrimonio egualitario, l’adozione piena e legittimante, il riconoscimento dei figli alla nascita, una legge sui pari diritti senza distorsioni né mancanze.
Ma c’è di più: io voglio, noi vogliamo una legge contro l’omofobia. Tutto questo perché non voglio, non vogliamo più sentirci figli di un dio minore. Gra
zie!

Nel contesto della giornata Maria Laura ha rilasciato a Liberi.tv anche l’intervista che segue:

L’intervista a Liberi.tv – Roma, 5 marzo 2016

FemaleWorld.it – Unioni Civili: intervista a Maria Laura Annibali

Intervista esclusiva a Maria Laura Annibali che ci parla di Unioni Civili

Unioni Civili: intervista a Maria Laura Annibali – L’altra altra metà del cielo“: storie di donne che hanno scelto e dichiarato di vivere liberamente la propria identità sessuale battendosi nel cancellare ogni forma di discriminazione, i luoghi comuni e gli stereotipi socioculturali che immiseriscono e offendono la dignità e il valore del concetto di persona. È un viaggio nell’universo femminile che prosegue nei film-documento di Maria Laura Annibali, Presidente dell’Associazione DI’GAY Project e Garante della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio.

di Maria Rosa Tamborrino  – 16 novembre 2015
l’articolo sul sito online

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L’ultima proiezione del mio primo documentario “L’altra altra metà del cielo” è stata fatta il diciotto ottobre scorso, a Roma, nel II Municipio all’Ex dogana in via dello Scalo S. Lorenzo, mentre il secondo “L’altra altra metà del cielo continua” è stato rappresentato, nel XII Municipio nella Casa del Sole, nell’Azienda Ospedale S.Camillo Forlanini, per “la settimana Rainbow”, presente la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli che ha fatto un bellissimo intervento sulla legge che stiamo aspettando…” esordisce Maria Laura riferendosi al disegno di legge Cirinnà Boschi sulle unioni civili, e continua: “e sempre per la settimana Rainbow, in una scuola nel primo Municipio ho presentato il mio secondo documentario. Aggiungo che in questa settimana Rainbow la mia Associazione ha portato a termine un progetto che si chiama “Fermenti attivi” destinati agli operatori che si occupano della terza età; infine nel III Municipio partecipo con un film del regista Filippo Soldi con cui sto realizzando il terzo documentario: “Non so perché ti odio”.

Maria Laura Annibali è attivissima. Funzionaria direttiva, in pensione, nel Ministero delle Finanze, nel cinema esprime il suo talento artistico ed il suo progetto di vita. In questi ultimi dieci anni il suo percorso di coming out l’ha portata ad un diretto confronto con la società e ad un grande livello di visibilità.

Tu che sei entrata nella vita di tante donne raccontando le loro storie, che esperienza ne hai tratto?

Sto lavorando intorno al terzo episodio del mio documentario e rappresenterò le varie problematiche che abbiamo superato finora. Io ho sempre intervistato persone libere. Quasi tutte le mie intervistate hanno avuto dei trascorsi difficili, anche di omofobia interiorizzata, di non accettazione del proprio io, ma poi tutte sono arrivate a un grande senso di libertà, addirittura ‘dandosi in pasto al pubblico’ raccontando di sé cose così intime.

Libertà, spiritualità, amore: elementi fondamentali cui la persona aspira nella vita. Mi esprimi il tuo pensiero in proposito? 

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La libertà e la spiritualità conseguono all’amore, di più: sono la cartina al tornasole dell’amore. Fino a qualche tempo fa mi consideravo semplicemente una volontaria, oggi sono una volontaria attiva. Parafrasando “Renatino” ho un grande sentimento per gli “zeri” del mondo! Da molti sono considerata una diversa e sempre di più amo tutti coloro che sono diversi. L’amore per gli animali è un altro sentimento che ho ereditato dai miei genitori; e chi più dell’ animale è diverso dall’umano? Frequento da quattordici anni una scuola che accoglie le varie forme della spiritualità, però mi professo fortemente cristiana, e da quindici anni ho come guida spirituale la Pastora del Cristo Re, della Chiesa del Nazareno, una diramazione della Chiesa Valdese. C’è veramente un bellissimo rapporto tra noi, proprio lei mi ha convinto alla realizzazione dei miei progetti, e io che non avevo mai pensato di fare politica e cinema, dedicandomi a queste attività ho scoperto dentro me dei tesori inimmaginabili. La spiritualità e la libertà del Cristianesimo sono una grande forza di vita che mi fa andare avanti credendo nelle mie battaglie. Don Gallo diceva che l’amore è amore e Dio non può avercela con chi ama! So che Lui mi ha fatto come sono, anche io a sua immagine, una sua creatura, una sua scintilla e a lui tornerò.

Leggi tutto “FemaleWorld.it – Unioni Civili: intervista a Maria Laura Annibali”

Tempi di fraternità – A cuore aperto dietro le sbarre

Un articolo di Lidia Borghi pubblicato su Tempi di fraternità racconta l’esperienza di Maria Laura Annibali che ha portato in carcere, carceri femminili ma non solo, i suoi documentari.

L’articolo è stato ripreso anche dal sito online della Polizia penitenziaria Le due città il 13 febbraio 2014.

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Intervista per Donna10.it in video

Maria Laura interviene sulle questioni di attualità per la comunità LGBT in Italia

Intervista di Azzurra Lorenzini per Donna10.it – 15 luglio 2011.
Video a cura di BitEditor in Dailymotion

Laura Annibali fa parte della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio. Ma la politica e l’attivismo non sono le sue uniche passioni o ispirazioni. Laura ha diretto il documentario L’Altra Altra metà del cielo, uno splendido viaggio nella vita di cinque donne lesbiche, dipinto con realismo e sincerità, per dar voce a chi resta spesso e purtroppo inascoltato nella società odierna. La Annibali contribuisce al progetto Di’Gay Project che da una mano concreta alla comunità LGBT, offrendo un’oasi di speranza per chi si trova spaesato di fronte alla scoperta della propria omosessualità ed aiutando i giovani a vivere con tranquillità e normalità la propria vita. L’abbiamo intervistata a proposito dello spettacolo teatrale I cum ergo sum che domani debutterà al Gay village 2011. Ci ha svelato a cuore aperto i suoi segreti, i suoi sogni ed i retroscena di questo cammino teatrale, con potagonista un uomo che lotta per trovare la propria identità e per combattere la malattia.

Il testo dell’intervista, pubblicato da Donna10.it, si può leggere solo qui.

Intervista per Donna10.it

Maria Laura sull’attualità delle questioni LGBT in Italia

Intervista di Azzurra Lorenzini per Donna10.it – 15 luglio 2011.

Laura Annibali fa parte della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio. Ma la politica e l’attivismo non sono le sue uniche passioni o ispirazioni. Laura ha diretto il documentario L’Altra Altra metà del cielo, uno splendido viaggio nella vita di cinque donne lesbiche, dipinto con realismo e sincerità, per dar voce a chi resta spesso e purtroppo inascoltato nella società odierna. La Annibali contribuisce al progetto Di’Gay Project che da una mano concreta alla comunità LGBT, offrendo un’oasi di speranza per chi si trova spaesato di fronte alla scoperta della propria omosessualità ed aiutando i giovani a vivere con tranquillità e normalità la propria vita. L’abbiamo intervistata a proposito dello spettacolo teatrale I cum ergo sum che domani debutterà al Gay village 2011. Ci ha svelato a cuore aperto i suoi segreti, i suoi sogni ed i retroscena di questo cammino teatrale, con potagonista un uomo che lotta per trovare la propria identità e per combattere la malattia.

Si può seguire anche in video su Dailymotion by BitEditor

G: Parlando del suo ruolo di attivista e di donna impegnata politicamente a sostegno delle pari opportunità, qual è la situazione italiana della comunità LGBT, secondo lei, e quali sono i problemi principali che affliggono i gay e le lesbiche dichiarate?

Maria Laura Annibali

Laura: Per la mia posizione di donna impegnata su più fronti: sono nella Consulta femminile per le pari opportunità della Regione Lazio da ben ormai sei anni e, tra l’altro sono a fine mandato, perché, insomma, dopo due mandati, è anche giusto dare la possibilità ad altri e dovrebbe essere così in ogni ambito e mi occupo da ormai 10 anni dei problemi della comunità LGBT, ritengo che la situazione francamente, in questo momento, non sia ottimale né per le donne né per l’intera comunità LGBT, benché siano stati fatti, rispetto a trent’anni fa, dei passi giganteschi. Ho trattato le problematiche lesbiche nel mio documentario L’Altra Altra Metà Del Cielo; non solo Altra, perché l’altrà metà sono le donne; l’altra altra sono le donne lesbiche. Qui ho avuto modo di far parlare anche donne più grandi di me che hanno fatto la Rivoluzione. Dopo il Cristianesimo, la più grande rivoluzione del genere umano è stata il Femminismo. Come femminista, ritengo che, per quanto riguarda la politica delle donne, ci sia una forte stasi. Credevamo di poter ottenere molto di più. Per fortuna, adesso, c’è un movimento bellissimo, Se non ora quando che ci ha riportato indietro nel tempo alle riunioni di trent’anni fa che, ovviamente non potevano avere il seguito che hanno oggi, con internet, ad esempio. Come donne, quindi, ci siamo un po fermate, ma ci riprenderemo senz’altro. Invece, il movimento LGBT ha fatto, in questi anni, un buon cammino. Mentre le donne vengono uccise dagli ex mariti, per la comunità LGBT generalmente, quelli maltrattati sono gli uomini. Di violenza ce n’è davvero troppa nei confronti dei gay e non bisogna arrivare a fatti tragici per fare qualcosa. Benché sia stato fatto un buon cammino, finché non riusciremo ad ottenere i diritti civili ed una legge contro l’omofobia, non sarà stato fatto tutto il possibile.

Leggi tutto “Intervista per Donna10.it

CinemaGay.it intervista Maria Laura

A seguito della proiezione de L’altra altra metà del cielo al 24° Torino GLBT Film Festival (2009)

Recensione e intervista a cura Gaia Borghesi.
L’articolo è leggibile anche online sul sito CinemaGay.it

Nel doc “L’altra metà del cielo”, visto al 24 Torino GLBT Film Festival, Maria Laura Annibali intervista se stessa e altre donne omosessuali, per ripercorrere la storia e guardare al futuro del lesbismo italiano.
Molte di queste donne, fra cui Edda Billi, Rosina Giannandrea, Susanna Lollini, Isabella Morelli e Sara Muratore, parlano di politica (separatista), di femminismo, di mobilitazione, fino ad auspicare un’utopica sorellanza, una donnità dal sapore amazzonico.
Queste vengono poi interrogagete sui loro amori per spiegare il variegato universo lesbico: da chi è stata solo con donne fin dai tempi del difficile coming out negli Anni ’30 a chi ha avuto un’importante storia di sette anni con un uomo prima di accorgersi e di accettarsi.
Si parla poi di amore poetico e di amore vissuto attraverso la spiritualità. Molto importante il discorso sulla fede: si può essere omosessuali e credenti allo stesso tempo?
“L’Altra Metà del Cielo” mette in discussione un altro cliché: il tradimento. Si pensa sempre che gli omosessuali siano più sensibili, più dolci ecc., ma che siano incapaci di far perdurare una storia, si pensa che gli omosessuali siano promiscui piuttosto che fedeli. Viene da chiedersi ma è proprio vero che l’orientamento sessuale influenzi l’effettivo comportamento sessuale di una persona? Personalmente ritengo che sia piuttosto la società, con i suoi pregiudizi e la sua intolleranza, ad aver determinato questo cliche, tanto che ora rimane cieca e sorda davanti al cambiamento sessuale in atto da diversi anni ormai per paura di dover ammettere davanti a se stessa che si sbagliava e che certi diritti (e doveri) sono inviolabili e spettano a tutti. In effetti ogni persona è più o meno fedele indipendentemente dal fatto che sia etero o omosessuale e il tradimento fa male comunque e infatti un’intervistata dice candidamente che le dinamiche affettive relative al tradimento riguardano da vicino anche la comunità omosessuale. Dopotutto non si vuole essere superiori a nessuno, diciamo soltanto uguali…
Maria Laura Annibali, ideatrice e sceneggiatrice del documentario, indaga anche la questione dell’età, sradicando il pensiero secondo cui una giovane (o un giovane) sia più bella solo perchè ha la pelle liscia, il corpo perfetto e i capelli luminosi, che poi però ha ben poco da dire. Molte delle intervistate parlano amichevolmente di compagne “babbione”, ma ne parlano i toni buoni, si sentono amate da queste donne e le amano a loro volta. Forse è più bello un viso sulla cui pelle le rughe abbiano disegnato una storia, una vita da raccontare.
Si accenna infine al fatto che parole come “lesbismo”, “omofobia” e chi più ne ha più ne metta siano ancora difficili da pronunciare, perchè non ancora assimilate nemmeno da parte delle lesbiche. Maria Laura Annibali invita dunque ad uscire, a stare in prima linea per combattere, per farsi sentire, perchè, checchè se ne dica, il tempo del silenzio non è ancora finito. Sarebbe bello poter cominciare laddove comincia l’educazione dei giovani, nel luogo in cui si forma la personalità: le scuole. Questa è la speranza, e lo scopo, de “L’Altra Metà del Cielo”, sbarcare nelle scuole perchè studenti, insegnanti e genitori aprano gli occhi su una realtà che c’è e che dunque va osservata e rispettata piuttosto che temuta e messa a tacere come è sempre successo, un po’ anche per colpa nostra.

Per aprire una finestra sul mondo lesbico abbiamo incontrato la sceneggiatrice Maria Laura Annibali.

Maria Laura Annibali: Ho avuto la anteprima di questo documentario a Parigi, nell’ottobre scorso. La prima nazionale è stata presso La Casa Del Cinema a novembre scorso. In occasione di quest’ultima tenutasi a Roma, è stato pubblicato un articolo veramente sorprendente sull’Unità da Adele CAMBRIA, che mi ha addirittura paragonata alla figura di una solare Dea Madre, il deus ex machina di tutto il documentario lei ritiene, e francamente lo penso anche io. In realtà infatti io non avevo previsto niente, ma è pur vero che, essendo io l’esponente a Roma più anziana del mondo gay dopo Edda Billi, una separatista, ho avuto molte interviste in questi ultimi anni. Io però volevo dire delle cose che, nelle interviste che avevo avuto in precedenza, non avevo potuto dire, che riguardano soprattutto la mia spiritualità. Quindi essere stata paragonata a questa Dea Madre, ad una cultura matriarcale che magari ci fosse anche adesso, mi ha veramente entusiasmata e intrigata.

Gaia Borghesi: Quando si parla di “lesbismo” nel documentario…

M.L.Annibali: Non avete notato che ho sbagliato anche io nel documentario? Ho inciampato sulla “sb” della parola. E anche sulla parola “omofobia”. Io ho fatto un lavoro intensissimo perchè, essendo la responsabile di un gruppo di autocoscienza, io parlo sempre di omofobia, dal momento che seguo questi ragazzi che hanno un disagio mentale profondissimo a cause omofobiche, eppure nel documentario mi sono intrappolata. E anche nella parola “lesbismo”.

G.B.: Per definire una donna omosessuale c’è una sola parola, “lesbica”. Non pensa che sia una sorta di discriminazione fra il gay uomo che ha molte parole per definirsi, sia buone che cattive e lo sappiamo, e le donne che ne hanno una sola, che racchiude anche gli aspetti negativi e quindi molte fanno fatica ad identificarsi come lesbiche?

M.L.Annibali: Anche la mia compagna ha problemi a dire “lesbica”. Ma non è propriamente vero quello che dici. In fondo “lesbica” e “omosessuale” sono le parole che ci riguardano e poi ci sono le parolacce, ce le abbiamo anche noi, non vorrei ricordarle adesso. Non è che i gay ne hanno molte di più rispetto a noi. Personalmente non l’ho vissuto. Tu la ritieni una discriminazione?

Leggi tuttoCinemaGay.it intervista Maria Laura”