Fattitaliani.it intervista Maria Laura

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di Caterina Guttadauro La Brasca. 

Maria Laura Annibali nasce a Roma nel 1944. Laureata in Scienze Politiche all’Università “La Sapienza” di Roma, entra nel mondo del lavoro negli anni Settanta con un incarico al Ministero delle Finanze; l’evolversi della sua carriera la porta a diventare funzionaria direttiva, ruolo che ricoprirà sino alla pensione.

L’intervista di Fattitaliani.

Il suo passato, ormai lontano, è stato per lei molto ferente. Tutto ciò che era bellezza ed Arte l’affascinava, quindi scavare, ritrovare, restaurare, ci accenna di questa sua vena conservatrice?  Sono molto amante della storia e fin da piccola mi facevo comperare, ben 2 riviste concentrate solo su fatti storici, mi ricordo che si chiamavano una Historia e l’altra Storia illustrata. Ovviamente sono sempre stata prima in questa materia in tutte le scuole. Questa passione non poteva non portarmi a iscrivermi ad un importante gruppo archeologico a cui ho partecipato e addirittura sono stata vicina nella buca alla compagna, che invece di trovare piccoli referti, trovò il pettorale di un’evidente importante donna di rara, finissima fattura, con bellissime pietre dure.

Per molti la pensione è la fine di ogni attività, per altri come lei e chi le parla è, invece, l’inizio di una vita mai esplosa. Com’è andata?  Sono andata in pensione a 55 anni e riconosco che da allora mi sento assolutamente realizzata e felice di questi intrepidi e meravigliosi ultimi 20 anni. Tutto quello che avrei voluto fare da giovane, cioè, cinema, teatro, politica, sono riuscita a farlo.

Lei ha vissuto per anni con un dualismo inaffrontabile a quei tempi soffrendone per ben 23 anni. Quanta forza e coraggio c’è voluto e dove ha attinto entrambi?  Sono credente, mi dichiaro Cristiana con ascendenza Buddista, frequentando e studiando i libri del Cerchio Firenze 77 (scuola spirituale e esoterica). Convinta quindi che quello che sono non poteva essere che così, perché era il mio Karma.

L’Amore ha tante facce?  Ne sono convintissima, io che ho amato un uomo e che ora amo da 18 anni mia moglie Lidia.

Ha imparato che essere se stessi ha un costo battendosi per anni per la causa dei diritti LGBT. Ha trovato porte chiuse, pregiudizi come e con chi li ha affrontati?  Li ho affrontati con le mie compagne e compagni della comunità LGBTQ e chiaramente sempre vicino a me mia moglie. Li ho affrontati con lotte sotto il Senato, tante manifestazioni e portando i miei docufilm nelle scuole, nelle carceri, nei centri anziani, nelle università e in tutte le Associazioni che mi hanno chiamato. Ovviamente anche in tutti i festival LGBTQ. Cos’è DONNA: L’altra metà del cielo Gentilissima, l’altra metà del cielo sono le donne, invece io filmo l’altra metà del cielo che sono donne che amano altre donne. Infatti i miei tre documentari hanno la stessa radice: L’altra metà del cielo, L’altra altra metà del cielo… continua ed infine l’altra altra metà del cielo donne”

Tanta strada è stata fatta ma non ci si deve fermare. Oggi Lei è Presidente dell’Associazione DI’GAY Projet, succedendo a Imma Battaglia. Quali muri pensa di dover scavalcare e chi rappresenta, a chi dà voce?  Il promo muro da scavalcare è l’ignoranza, non meno grave è la “ POLITICA” il popolo avrebbe già accettato il matrimonio egualitario, le giuste richieste delle famiglie ARCOBALENO e per ultima, ma non per importanza, la legge contro l’omofobia. Mi onoro di rappresentare insieme ad altri compagni di lotta, tutti i discriminati e finalmente dar loro voce.

La discriminazione ha distrutto la vita di molte persone che erano imbrigliate in una società che non li sosteneva, facendo credere loro di essere”sbagliati.” Ognuno di noi è responsabile di questo, di tanto silenzio e dolore. Come ci si può rivolgere ai giovani per non farli cadere negli errori dei loro padri?  Andando nelle scuole, dalle elementari alle classi superiori, con modi diversi secondo l’età dei ricettori e facendo tanta formazione sia ai genitori, docenti e a tutti gli apparati che fin da piccoli possiamo incontrare.

Lei ha sposato questi progetti con una sua passione: quella di essere appassionata di film-maker. Cosa ha generato questo connubio?  Un felice matrimonio fra arte e politica, ma soprattutto il mio senso di giustizia che credo sia nel mio DNA.

Cara Maria Laura da quanto ci siamo detti è chiaro che la vita è frutto di scelte ed ognuno ha il diritto di viverla secondo i suoi dettami e le sue pulsioni. Dobbiamo essere tutti consapevoli che non esiste il”GIUSTO O SBAGLIATO” e che è compito di tutti, in un paese civile, accettare chi è diverso da noi. Bisogna conoscere e non giudicare, la conoscenza ci permette di abbattere barriere che feriscono ed umiliano qualsiasi forma di umanità. Grazie per aver raccontato se stessa a Fattitaliani e “ad maiora”. Grazie a Voi per l’interessamento verso di me e la mia Comunità.

Caterina Guttadauro La Brasca