Intervista a La voce di New York

Con Lisa Bernardini

https://www.lavocedinewyork.com/arts/spettacolo/2021/09/12/maria-laura-annibali-e-lidia-unamore-clandestino-lontano-dalla-luce-per-15-anni/

di Lisa Bernardini

(Foto di Melissa Ianniello, immagine tratta dal progetto Wish it Was a Coming Out)

Maria Laura Annibali, la romana volitiva ed energica di cui state per leggere l’intervista, e che il prossimo 21 settembre compirà 77 anni, l’ho conosciuta nel 2017, insieme alla poetessa ed attivista Edda Billi, vera icona vivente della comunità lesbica romana, ma non solo (Edda negli Anni ’50, vorrei accennarlo, ha rischiato di perdere addirittura la vita per mano di suo padre, quando decise di parlare alla famiglia della sua omosessualità). Altri tempi: uscire alla luce del sole con certe verità era un atto di eroismo.

Entrambe ho fortemente voluto premiarle in una manifestazione culturale italiana di cui ero direttore artistico, riconoscendone l’attivismo infaticabile in tante battaglie di una intera vita. Da allora la sottoscritta, da eterosessuale che ha sempre nutrito un forte impegno civile, è diventata amica anche di Lidia (moglie di Maria Laura), e di tante altre esponenti del Movimento LGTB in Italia. Quando ho incontrato la prima volta Maria Laura, era stata approvata la Legge Cirinnà, e con Lidia era sposata da pochi mesi, coronando un sogno che le vede felici ancora oggi.

Una storia d’amore, quella tua con Lidia, che dura da tantissimi anni. Cominciamo dal momento esatto in cui vi siete conosciute: in quale occasione?

“Ci siamo conosciute a Roma, al Gay Village di Testaccio”.

Tua moglie Lidia è stata sposata prima di te con un uomo, e da quel matrimonio è nata una figlia. Che rapporti hanno oggi madre e figlia? Ed in generale: come è stato possibile conciliare un passato così importante nella vostra nuova vita di coppia?

Lidia mi ha fatto conoscere la figlia dopo qualche anno, e i rapporti con lei sono ottimi. Mia moglie, dopo aver confidato alla figlia il suo orientamento sessuale, si è sentita libera e compresa. Oggi i fantasmi brutti del nostro passato li  abbiamo lasciati entrambe alle nostre spalle”.

Come avete fatto a vivere questo amore, che è stato clandestino e lontano dalla luce per ben 15 anni?

“Purtroppo è stato clandestino perché, dopo la separazione di Lidia, sono cominciate le pratiche di un divorzio lunghissimo, dove è intuibile fosse abbastanza pericoloso farci vedere insieme. Noi, però, non ci siamo mai arrese; evitavamo solo che i fotografi o le televisioni ci riprendessero. E’ stato un periodo, sotto questo profilo, di grande attenzione: eravamo molto controllate fuori, ma dentro di noi questo non ha impedito che il nostro sentimento continuasse a crescere. Lidia, quando vedeva qualche fotografo o operatore, si mescolava con i nostri amici, ecco”.

In occasione del Premio Speciale Cultura a Maria Laura Annibali ed Edda Billi nell anno 2017 alla manifestazione Photofestival Attraverso le Pieghe del Tempo

Proviamo a raccontare il momento in cui avete fatto coming out dopo tanti anni di buio.

“Arrivato il divorzio di Lidia, il quotidiano Il Messaggero mi fece una intervista con lei accanto, e ci fotografò entrambe. In quella occasione io dichiarai che sarei stata una delle prime donne ad unirmi civilmente. Per fortuna, la figlia di Lidia già mi aveva conosciuto e aveva accettato il nostro rapporto, quindi non rimase sbalordita di questa mia dichiarazione (al contrario di qualcun altro!)”.

L’inizio della vostra storia assomiglia davvero ad un romanzo, e vorrei accennarlo. Che dichiarazione ti ha fatto per convincerti a mettervi insieme?

“Ricevetti una telefonata da Lidia ormai 20 anni fa, alle 3 di notte, che mi sollecitava a scendere per vedere la sorpresa che mi aveva fatto quasi sotto casa. Le risposi se fosse pazza!!! Le promisi comunque che di prima mattina, il giorno seguente,  sarei andata a vedere. Sono stata una donna molto amata nella mia vita, ma nessuno mai aveva scritto  di notte, su un muro del mercato di fronte alla mia casa, la frase Laura, ti amo appassionatamente e perdutamente, accompagnando la scritta con un cuore trafitto da una freccia con le nostre iniziali  e tre goccette di vernice rosso sangue vicine! Come avrei potuto mai non accogliere questo amore? E così ho fatto. Per fortuna”.

Il giorno del matrimonio tra Maria Laura e Lidia

Quando vi siete sposate, finalmente?

“Il 23 novembre 2016, e non potevamo che suggellare così il nostro legame sentimentale,  visti gli anni di battaglie a favore delle unioni civili che avevo condotto in prima persona insieme alla senatrice Monica Cirinnà, al senatore Sergio Lo Giudice e alla mia Associazione Di’ Gay Project (unitamente a tante altre Associazioni che hanno avuto a cuore questa tematica)”.

La vostra storia, insieme ad altre storie di vita, è stata scelta per «Beyond the Rainbow», la campagna interattiva globale di H&M che invita a guardare oltre l’ arcobaleno per toccare con mano storie vere di vita vissuta. Come siete state contattare per partecipare?

“Questa esperienza, ti confesso,  è stata una delle più entusiasmanti  della mia vita; partecipare a questa grande operazione anti omolesbotransfobia internazionale, con nomi famosi da vari Paesi, sinceramente a me e a Lidia ha dato una carica di entusiasmo che ancora non è finita. Siamo state scelte da una funzionaria italiana di H&M che – sponte sua – ha mandato una nostra intervista video fatta un paio di anni fa alle persone responsabili della comunicazione in Svezia. Il direttore della più importante rivista gay svedese ci ha poi fatto un provino su una piattaforma, alla presenza di un traduttore e con la supervisione della regista di tutta questa operazione, ed è andato benissimo, al punto che ci hanno inviato immediatamente il contratto. Siamo veramente fiere di essere state scelte solo noi, come coppia, a rappresentare l’Italia”.

Lidia non è stata la tua prima relazione importante, in realtà.

“Sì, vero; ho convissuto ben 23 anni con una mia compagna di scuola: un rapporto tormentato dalla profonda gelosia e caratterizzato dal possesso della mia Lei di allora”.

Maria Laura Annibali, 75 anni, e Lidia Merlo, 72 anni, Roma. (Foto di Melissa Ianniello, immagine tratta dal progetto Wish it Was a Coming Out)

Come ha fatto una donna della tua età, vissuta in altri tempi e con mentalità diverse, ad introdursi nel mondo Pride? Proviamo a spiegarlo, anche con poche parole. E a chi vuoi dire grazie.

“Devo molto, e lo ricorderò sempre, all’incontro con una grande donna che ha creduto in me fin dal primo momento che mi ha conosciuta: Imma Battaglia. Imma ha appoggiato fin dall’inizio tutti i miei progetti, come creare un gruppo di autocoscienza, facente capo proprio alla sottoscritta,  presso la nostra sede associativa; o come farmi essere responsabile dello sportello del  microcredito ( siamo stati l’unica Associazione LGBTQ ad avere l’incarico dalla Regione Lazio). Altro grazie che le devo è stato  far intitolare uno dei fiori all’occhiello dei nostri progetti ad una esemplare amica e splendida attivista quale era Maria Baiocchi. Mi ha fatto poi  organizzare incontri nelle scuole, nelle università, nei centri anziani dove sono stata con i miei documentari. Abbiamo anche fatto firmare un progetto pilota dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Direttore Generale del DAP e dal Garante dei Detenuti di Roma e del Lazio (ho avuto  la possibilità di una esperienza umana, civile e politica bellissima, insieme ad Edda Billi) nonchè dalla Dott.ssa Antonella Montano. Insieme a tutte le attiviste abbiamo sperimentato  come la nostra Associazione abbia veicolato nella sua storia messaggi di pace e di inclusione, attraverso anche tante conferenze sull’arte, sulla archeologia e sulla filosofia. Infine,  vorrei ricordare un’ altra iniziativa che mi ha resa felice ed onorata : la pubblicazione di una mia intervista insieme ad una di Edda Billi, racchiuse entrambe in un libro dal titolo Donne da sfogliare. Un grazie immenso va pertanto anche a lei: alla grande Edda”.

Se avessi la possibilità di avere davanti a te,  tutti insieme, gli omofobi di cui purtroppo sono ancora piene le cronache, per spiegare loro la crudeltà e il peccato mortale dei comportamenti di odio nei confronti della comunità LGTB, quali parole sceglieresti?

“Vergognatevi, perchè ci fate del male. L’Amore non ha sesso. Direi solo questo”.

Hai più rimpianti o rimorsi, Maria Laura?

“Qualche rimpianto; nessun rimorso.  Da credente quale sono, sono convinta che  Lui  mi ha creato così, perchè evidentemente voleva che io non fossi in un altro modo”.

E Lidia cosa ti ha confidato? Di avere più rimorsi o rimpianti?

“Dato il suo passato molto sofferto, anche lei non ha rimorsi. Rimpianti, invece, molti”.

Maria Luisa alla Camera dei Deputati nel 2015

“Ho l’onore di essere la Presidente Di’ Gay Project succedendo ad una figura come Imma Battaglia, e ci siamo sempre occupati come Associazione di ogni discriminazione, e lo abbiamo fatto in ogni maniera possibile; continuiamo a combattere i soprusi con tutte le nostre forze. Dal palco di  eventi culturali o da quello di manifestazioni pubbliche più o meno grandi, noi ci siamo sempre stati. Nella società civile, che ritengo sia comunque più avanti della politica, manca veramente poco secondo me a riconoscere  diritti che in tante altre   nazioni sono leggi da anni;  mi    riferisco    soprattutto     al     Ddl Zan, il      disegno     di   legge contro l’ omolesbotransfobia, per il quale da un anno, sempre con la bandiera della mia Associazione,  vado a manifestare in piazza. L’altra lotta che le Associazioni che hanno a cuore i diritti civili devono continuare a combattere è quella dei figli delle Famiglie Arcobaleno;  non sono figli di un Dio minore!  Non vorrei ripetermi, ma partirà  dalla  società civile la spinta evolutiva  necessaria a far smuovere una politica ancora addormentata su temi spinosi come questi”.

Sei anche regista: parlaci del tuo ultimo cortometraggio dal titolo “L’altra altra metà del cielo”, che in realtà racchiude una trilogia di documentari. Da dove è partita l’idea ?

“Il mio ultimo documentario “L’altra altra metà del cielo. Donne” è il mio  terzo lavoro sulla identità lesbica. E’ un progetto che è cominciato con “L’altra metà del cielo” nel 2008, e proseguito nel 2011 con “L’altra altra metà…Continua”. Credo e spero di aver dato visivamente un contributo rilevante alla causa lesbica, così troppo spesso ignorata ed umiliata. I miei lavori come regista mi hanno portato anche due premi e  tanta visibilità personale. Come dico sempre,  sono veramente fiera di queste mie tre figliole”.

Tu e Lidia siete mai state in America?

“Io sì, ben 3 volte.  Lidia no: mai”.

Cosa speri che rimanga, ai lettori delle comunità italiane all’estero che vi leggeranno,  della vostra storia d’amore?

“La purezza dei nostri sentimenti e, dato che ci siamo incontrate in età matura, spero passi il messaggio che l’amore puo’ far battere i cuori e rendere felici anche persone non più giovanissime. Prima di salutarci, permettimi di accennare ad un prossimo progetto che mi vedrà ancora insieme alla mia amata Lidia: un calendario che parlerà fotograficamente di nuove famiglie, a firma di Tiziana Luxardo”.

Anzio. Intervista a Maria Laura

Nel contesto della serata del conferimento del Premio per la Cultura

Maria Laura Annibali ed Edda Billi la sera del 1° settembre 2017 hanno ricevuto ad Anzio il Premio speciale per la Cultura 2017 alla presenza di numerosi ospiti. L’organizzatrice della serata Lisa Bernardini dell’associazione “Occhio dell’arte”.

Al riguardo gli articoli:

In questo festoso contesto Maria Laura rilascia questa video-intervista:

ViDEO INTERVISTA di VITTORIO BERTOLACCINI detto COBRA DUE

1° settembre 2017 – Anzio
Premio speciale 2017 per la cultura a Maria Laura

Maria Laura riceve il Premio Speciale Cultura 2017 del Photofestival Attraverso le pieghe del tempo.

La motivazione: E’ testimonial della legge sulle unioni civili, e il suo operato, insieme a quello del movimento, è stato fondamentale per l’approvazione della legge Cirinnà.

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Il PhotoFestival “Attraverso le pieghe del tempo” è il nome della rassegna annuale, giunta alla settima edizione e ideata e curata dall’Associazione Culturale “Occhio dell’Arte” nella persona della sua Presidente Lisa Bernardini, che fra i suoi scopi ha quelli di promuovere eventi culturali connessi ad opere di solidarietà sociale. Dall’edizione 2015 la kermesse  e’ diventata  manifestazione itinerante, conservando la sostanza dei suoi componenti: prevedere  diverse occasioni di incontro e di confronto fra cultura, arte  e musica in un programma che si svolge a tappe  durante tutto  l’anno solare, coinvolgendo non solo il luogo di origine della kermesse, cioe’  Roma e provincia, ma anche – dall’anno corrente –  altri luoghi in diverse regioni d’Italia.

La serata avra’ anche un risvolto solidale: ospiteremo la Cooperativa sociale La Coccinella che si occupa di gestire una casa famiglia del territorio.

Il video della serata by Pietro Macrì:

Sull’evento anche il resoconto di ADNKronos pubblicato il 4 settembre 2017

Premio alla cultura di Anzio.

“Attraverso le pieghe del tempo”: riconoscimenti per l’impegno sociale e culturale

Creativi, artisti, attivisti impegnati per abbattere le barriere. Tante testimonianze di vita raccolte nella manifestazione “Attraverso le pieghe del tempo”, che si tiene il prossimo 1 settembre ad Anzio,  progetto che premia figure appartenenti mondo della cultura e dello spettacolo, che si sono distinte per il loro impegno sociale e di promozione della cultura.
Anzio 2017 premio Cultura
Anzio 2017 premio Cultura
Il PhotoFestival – giunto alla sua settima edizione – è ideato e curato dall’associazione culturale Occhio dell’Arte ed è già stato inaugurato lo scorso 22 maggio a Roma, nel corso di un incontro durante il quale è stato assegnato a Palazzo Firenze il Premio “La Leonessa” ad Anita Garibaldi, con l’annuncio del gemellaggio 2017 con Incostieraamalfitana.it, la Festa del Libro in Mediterraneo.
L’appuntamento del 1 settembre – presentato da Anthony Peth – si tiene nella cittadina del litorale laziale presso locale dell’imprenditore Mauro Boccuccia, in Via Nettunense al km 31.500.
Il progetto” – afferma il direttore artistico Lisa Bernardini – “mette in connessione cultura, arte, spettacolo e sociale, in perfetto equilibrio e convivenza, rivalutando le pieghe del tempo. Il Photofestival vuole testimoniare la passione individuale e la ferrea volontà di tante persone che si trasformano in momenti di pubblico interesse, accendendo le luci su un territorio e le sue tante risorse”.

In questo contesto spicca il premio alla Cultura per due esponenti di primo piano del lesbo-femminismo: Edda Billi e Maria Laura Annibali.

Presente anche la Cooperativa Sociale La Coccinella, che sul territorio accoglie e si prende cura di minori e ragazzi provenienti da situazioni di grave disagio sociale.
Tanti i riconoscimenti suddivisi in diverse sezioni: Giornalismo come Impegno Civile, al fotoreporter Francesco BarilaroCreatività a VerteramoFotogiornalismo d’Autore a Marcello Carrozo e un premio della critica al Prof. Antonio Enrico Maria Giordano.

Tra i numerosi riconoscimenti anche un premio dedicato alla musica per M° Stelvio Cipriani.
I premi sono realizzati dallo scultore Valerio Capoccia.